Il metodo ABA

La cura

ABA propone un approccio alla cura multidisciplinare e incentrato sulla relazione. Il presupposto da cui partiamo è che i disturbi alimentari siano espressione di un disagio profondo che non può non essere ascoltato e compreso. Per questo ABA offre uno spazio protetto in cui far emergere la propria sofferenza e trattarla.
Fanno parte dell’équipe: psicoterapeuti individuali e di gruppo,  psichiatri, medici esperti nella riabilitazione nutrizionale ed educatori. Diverse figure professionali ci permettono di sostenere la persona rispetto alle proprie difficoltà e di costruire il percorso di cura più adeguato.
Il primo passo consiste in un colloquio preliminare con uno psicologo che consenta di aprire uno spazio di parola, di lavorare sulla domanda e capire insieme se avviare una terapia individuale o di gruppo.
La terapia individuale è un’esperienza significativa in cui elaborare le cause del proprio disagio assieme ad uno psicoterapeuta, per dare senso alla propria sofferenza e con il tempo alleviarla, identificando soluzioni personali inedite.
La terapia di gruppo è un incontro tra persone con storie diverse, ma che conoscono la stessa sofferenza. Nel gruppo si possono sperimentare relazioni di fiducia attraverso la condivisione di emozioni, tradotte in parola sotto la guida di uno psicoterapeuta, per elaborare il proprio malessere attraverso l’incontro con l’altro.
Inoltre, i nostri terapeuti sono disponibili anche ad incontri via Skype per chi non potesse recarsi fisicamente presso i centri associati.

Il progetto di cura si estende anche alla consulenza e riabilitazione nutrizionale. Quest’ultima è raccomandata in tutti i casi di disturbo del comportamento alimentare, ma dovrebbe essere offerta solo come parte di un approccio multidisciplinare. La visita medico – nutrizionale è incentrata a valutare lo stato di salute fisica,  in particolare degli effetti fisici della malnutrizione o dei comportamenti di compenso (sport, vomito, uso di lassativi, uso di diuretici, farmaci di natura anfetaminica, ecc), la possibilità di uso improprio di alcool o sostante e la necessità di un trattamento di emergenza nel caso in cui siano presenti condizioni fisiche compromesse o a rischio di suicidio. 
Gli scopi di una valutazione dello stato di nutrizione sono:
– identificare il paziente malnutrito o a rischio malnutrizione (sorveglianza/diagnosi nutrizionale);
– identificare il paziente a rischio di complicanze secondarie a carenze nutrizionali e che può trarre beneficio da un intervento nutrizionale (prognosi nutrizionale);
– decidere il tipo di intervento nutrizionale;
– valutare l’efficacia della terapia nutrizionale.

L’inquadramento nutrizionale deve impiegare una serie di misure antropometriche, determinazioni chimico – cliniche e altre prove più complesse che vanno interpretate alla luce del contesto clinico specifico del singolo paziente. Il lavoro del medico – nutrizionale in ABA è quello di promuovere la riabilitazione nutrizionale di ogni singolo paziente. Il supporto fornito include una ri – educazione alimentare non forzata nell’ottica dell’alleanza terapeutica, in modo tale da favorire la compliance del paziente, il monitoraggio del peso, della salute fisica e di qualsiasi fattore di rischio e tenendo in considerazione, inoltre, l’importanza di una eventuale supplementazione multivitaminica e multiminerale.

Spazio genitori

Una delle attività di rilievo dell’ABA riguarda il coinvolgimento dei genitori che chiedono indicazioni, sostegno e consigli circa la posizione da assumere di fronte al malessere dei propri figli. Chi vive da vicino il dramma della sofferenza di chi ama spesso si sente impotente, frustrato, non sa cosa fare, vorrebbe aiutare ma si sente sprovvisto di strumenti. Lo studio di psicologia e psichiatria-ABA Roma offre uno spazio di ascolto, sostegno e cura ai famigliari: genitori, fratelli, sorelle, mariti, mogli, compagni, compagne e amici. Apre le porte a chiunque desideri comprendere cosa stia accadendo e cercare delle risposte ad una situazione difficile e dolorosa. L’intolleranza ad un confronto spesso diventa realtà; la persona sofferente si rifugia in un mondo fatto di silenzi e negazione del proprio problema, suscitando nell’interlocutore reazioni che oscillano tra rabbia, frustrazione e scoraggiamento. L’ambito familiare, luogo privilegiato perché caratterizzato da relazioni specifiche, può promuovere un aiuto significativo perché si acquisisca consapevolezza del problema, dell’importanza e della necessità di intraprendere un percorso di riabilitazione e di cura.
Avvalersi di questo spazio da parte dei famigliari consente alla persona sofferente di chiedere aiuto, qualora fosse reticente o di sentirsi sollevata e sostenuta nel suo percorso di guarigione.
Il metodo di intervento in questa realtà può avvalersi di incontri di gruppo multi familiare o individuale.

Il progetto residenziale

Il progetto residenziale è una realtà riabilitativa e terapeutica, che offre uno spazio protetto mirato al trattamento delle patologie alimentari, quando e se necessario dopo accurata valutazione.
Da Gennaio 2019 l’ABA, sede di Roma, ha stipulato un protocollo di intesa con l’Istituto San Giorgio (Soriano nel Cimino – Viterbo), centro accreditato con S.S.N.,  che si occupa del trattamento dei pazienti affetti da disturbi del comportamento alimentare ed obesità attraverso percorsi in forma residenziale e diurna. La collaborazione ha valore clinico e scientifico e converge su progetti di studio e ricerca, mirati allo sviluppo di risposte terapeutiche efficaci rispetto alle differenti domande di intervento di cura.